Settore aeronautico e il “peso” del risparmio.
Settore aeronautico: tre storie apparentemente molto differenti fra loro, ma con diversi punti in comune…
La prima storia riguarda uno stimato docente di economia presso la Sogn og Fjordane University (Norvegia): il Dott. Bhatta. Lo studio dell’economista si basa sulla ricerca di una possibile soluzione economica che permetta di ridurre i consumi di carburante del settore aeronautico, traendone un vantaggio ambientale ed economico.
Bhatta sostiene che una riduzione del peso di 1 chilo su un aereo si tradurrebbe in:
- risparmio di carburante di $ 3.000 l’anno
- riduzione considerevole delle emissioni di CO2
La soluzione dell’economista norvegese è improntata su un costo del biglietto “al chilo”.
La seconda storia riguarda il libro “Ryanair: low cost ma a che prezzo?” pubblicato a fine maggio 2013. Il libro rappresenta un libro-denuncia da parte di un pilota della compagnia irlandese il quale racconta di una vera e propria corsa al risparmio a cui i piloti partecipano subendo le pressioni aziendali. Livelli di carburante al limite minimo anche a costo di atterraggi di emergenza, classifiche dei piloti più parsimoniosi, manovre per risparmiare carburante, questi sono alcuni degli aspetti raccontati dal pilota.
La terza storia parla invece un progetto di collaborazione fra Stratasys ed Evektor (studio di progettazione settore aeronautico e automotive). Evektor, utilizzando il sistema di prototipazione rapida ha permesso una più ampia possibilità di soluzioni in termini di complessità geometrica degli elementi.
I risultati ottenuti riguardano:
- i tempi e i costi di realizzazione
- il peso del materiale (soprattutto nel confronto con l’alluminio).
Prototipazione rapida e settore aeronautico:
Il filo conduttore di queste tre storie riguarda proprio questo: il peso a bordo degli aerei. Bhatta ci chiederebbe (ipoteticamente) di salire sulla bilancia assieme alla valigia al momento dell’imbarco; le compagnie aeree (o almeno la tipologia di strategia aziendale descritta dal pilota-scrittore) di aspettarci una manovra brusca per risparmiare carburante; mentre la terza storia parla di un progetto nel settore aeronautico che ha portato alla realizzazione di un aereo con componenti prodotti in FDM, riducendo il peso del velivolo.
Se le tre anime di questo post si mettessero d’accordo? Se per ridurre peso, emissioni e consumi venissero utilizzate il maggior numero di parti prodotte in FDM?
Forse il risparmio sarebbe reale, sia per le compagnie, sia per l’ambiente.
Sei interessato a saperne di più su prototipazione rapida applicata al settore aeronautico? Leggi questo articolo.
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